Torre Squillace : Una gemma nel Salento

Immersa nell’incanto intramontabile del Salento, Torre Squillace si staglia come una gemma preziosa sullo scenario suggestivo di questa terra baciata dal sole e bagnata dalle acque cristalline dell’Adriatico. Situata su un promontorio scosceso che si protende maestoso verso il mare, questa struttura imponente incarna l’eleganza e la grandezza dell’architettura militare rinascimentale. Le sue mura millenarie, testimoni mutevoli dei fasti passati, narrano con solennità le gesta eroiche dei suoi guardiani, devoti custodi delle tradizioni e delle genti locali.  

Le finestre strette, come occhi scrutatori rivolti verso l’infinito orizzonte marino, rivelano il vigile sguardo della torre, che per secoli ha vegliato con maestria su queste coste, proteggendo la popolazione dalle minacce dei temibili pirati che solcavano le acque circostanti. Torre Squillace, custode immortale della storia e del fascino del Salento, rappresenta un’icona indelebile dell’orgoglio e della bellezza di questa terra, incantando i cuori di chiunque abbia il privilegio di contemplarla. La sua struttura imponente, coniuga mirabilmente forma e funzione, esprimendo l’essenza stessa dell’arte architettonica d’epoca, dove ogni pietra, levigata dallo scorrere dei secoli, racchiude un segreto antico.

Torre Squillace: Cenni Storici

Verso la fine del XVI secolo, Nardò si trasformava in un ambito di costruzione
fervente, con un notevole rinascimento in tutte le sfere dell’attività edilizia, sia
pubblica che privata, sia civile che religiosa.

I registri dell’epoca già riportano la proliferazione di numerose tenute, specialmente nei pressi della foresta dell’Arneo, rinomato territorio di caccia per i facoltosi proprietari terrieri e i cortigiani al servizio della rinomata casata dei duchi d’Acquaviva d’Aragona, i quali avevano scelto Nardò come loro residenza.
Tuttavia, la tranquillità dei luoghi veniva spesso turbata dalle incursioni incessanti di bande di barbari e corsari, che approdavano lungo la vasta costa, costellata da numerosi insediamenti fortificati, sia produttivi che non.

In ottemperanza a quanto stabilito a Napoli nei decreti del 1563 e del 1567, si
adoperava per difendere il territorio dalle frequenti incursioni.

Il maggior incremento nel numero delle torri si verificò durante il governo dei vicereali don Pedro da Toledo e don Pedro Afan de Ribera (1559-1571).
L’ordine di costruire tali torri, emanato dalla Regia Camera di Napoli tramite il suo presidente Alfonso de Salazar nel 1563, fu indirizzato ai Regi Ingegneri, con l’incarico di erigere tali strutture lungo tutta la costa del regno, con il contributo delle università situate entro 12 miglia dal mare.
Alcuni maestri giunsero da Napoli nella nostra provincia, mentre altri furono formati localmente, diventando poi i principali esperti di riferimento della Regia Camera, come i neritini Vincenzo ed Angelo Spalletta, padre e figlio.
Essi furono tra i più competenti costruttori, realizzando imponenti torri a pianta quadrata, classificate dallo studioso architetto Faglia come “torri della serie di Nardò“.
La costruzione della Torre Squillace, all’epoca chiamata Scianuri, ebbe inizio nei pressi di San Giorgio, vicino al porto omonimo, nei mesi finali del 1567, ma i lavori rimasero interrotti per oltre un anno a causa delle difficoltà finanziarie dell’università competente di Copertino.
Fu completata nel 1570, sotto la guida del mastro copertinese Pensino Tarantino, al costo di circa ottomila ducati. Sei anni dopo, furono aggiunte scale “rimovibili” e vennero installate le finestre, con ulteriori spese sostenute ancora dagli abitanti di Copertino, che nel frattempo si erano anche assunti l’onere di retribuire i soldati addetti alla torre. Nel 1640, venne aggiunta la scala esterna in pietra.
Nel 1707, la torre ospitò sedici marinai turchi, naufragati lungo la costa, sottoposti a una rigorosa quarantena per prevenire la diffusione della peste. Un’ispezione del 1746 confermò che non necessitava di alcun intervento di manutenzione, essendo rimasta in ottimo stato di conservazione.
Nel secolo successivo, passò alle Guardie Doganali (1820), poi all’Amministrazione della Guerra e della Marina (1829). Nel 1940, i soldati dell’Esercito vi installarono una postazione di artiglieria, in servizio fino all’armistizio del 1943.

Una fortezza costiera immersa nella natura incontaminata, in prossimità di Porto Cesareo

La maestosa Torre Squillace si erge in un ambiente quasi incontaminato, dove l’impronta umana è praticamente assente: il paesaggio circostante è dominato dalla vegetazione mediterranea e dalle scogliere frastagliate, bagnate dalle limpide acque del mare, parte integrante dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo. Non è un caso che questo tratto di litorale salentino abbia ispirato Lucio Battisti e Mogol, i quali hanno qui composto le celebri opere “La Canzone del Sole” e “Acqua Azzurra, Acqua Chiara”. A breve distanza dalla Torre Squillace, si estende la rigogliosa penisola de La Strea, caratterizzata da una magnifica spiaggia costituita da minuscole conchiglie: alle spalle di questo litorale si apre una lussureggiante vegetazione composta da lentischi, gigli di mare, timo in fiore, scilla marina e mirto.
Su questa stessa penisola si possono ammirare i resti di antichi insediamenti risalenti fino al XVIII a.C., presumibilmente appartenuti ai messapi e ai japigi. Di fronte alla penisola de La Strea sorge l’Isola dei Conigli, un autentico gioiello naturalistico di Porto Cesareo, distante soltanto 5km e raggiungibile sia via mare che a piedi, durante la bassa marea. In passato, quest’isola era un’area di allevamento di conigli allo stato selvatico, ma oggi rappresenta una piccola riserva ricca di rare specie vegetali, tra cui l’iris revoluta, presente presso lo scoglio Su Mojusu. Una visita a Porto Cesareo, conosciuta anticamente come Portus Sasinaedi, consente di godere della splendida spiaggia sabbiosa che si estende per ben 17km, bagnata dalle limpide acque del Parco Marino Nazionale. Le acque sono così trasparenti e cristalline che è possibile osservare la ricca vita marina, compresi i coralli, le tartarughe e soprattutto le estese praterie di posidonia oceanica.

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