TORRE ULUZZO

Torre Uluzzo
Nelle vicinanze del Parco Naturale di Porto Selvaggio, elevandosi a quasi 100 metri
dal livello del mare e ad un’altezza di 32 metri, sorge maestosa Torre Uluzzo. Pur
essendo in parte crollata e ridotta a rudere, è stata recentemente oggetto di un
accurato restauro.
Chiamata anche Crustano, la torre deve il suo nome all’uluzzu, termine dialettale con
cui ci si riferisce all’asfodelo, una pianta della famiglia delle gigliacee presente nella
macchia mediterranea circostante. Torre Crustano, successivamente rinominata
Uluzzo, insieme alla Torre Inserraglio, è stata eretta in un secondo momento rispetto
alle altre cinque torri più imponenti lungo la costa di Nardò. Alcuni ritengono che il
nome Crustano derivi invece dalla parola ‘crusta’ (strato), riferendosi al rivestimento
esterno della torre, in particolare del secondo piano, trattato con particolare cura e
attenzione.
Torre Uluzzo faceva da punto di collegamento visivo a sud con Torre dell’Alto e a
nord con Torre Inserraglio.
Posizionata su un dirupo a strapiombo sul mare, domina
un’incantevole insenatura, notevole per il suo interesse archeologico che comprende
alcuni dei più importanti siti preistorici europei, come La Grotta del Cavallo, dove è
stata rinvenuta una cultura autoctona del Paleolitico superiore nota come uluzziana.
Torre Uluzzo compare nelle mappe antiche a partire dal XVI secolo, inizialmente
denominata “Torre del Capo delle Vedove”, successivamente “Torre del Crustamo”,
“Torre de Crostomo” e infine “Torre Uluzzo”. Risulta essere stata completata nel
1569, come riportato negli Elenchi del Viceré.
L’appalto per la sua costruzione fu assegnato nel marzo 1568 a Leonardo Spalletta
di Nardò, il quale doveva seguire il progetto del Regio ingegnere Giovanni Tommaso
Scala e completare l’opera entro otto mesi dal primo maggio successivo. Documenti
successivi indicano che nel 1583 lo Spalletta non aveva ancora ricevuto il
pagamento finale per i lavori eseguiti sulla torre.
Nel 2020, il rudere è stato finalmente oggetto di restauro e messo in sicurezza.
Come descritto dal De Salve, dalla documentazione dell’epoca emerge che,
sebbene fosse ancora operativa nel 1695, la torre risultava già gravemente
danneggiata nel corso del XVIII secolo.
